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Categoria: Diritto Processuale Civile

Sulla responsabilità del Notaio per negligenza professionale

Non è responsabile il Notaio che non avverta l’acquirente dei rischi connessi a precedente trascrizione di preliminare, se l’evizione dipenda invece da espropriazione immobiliare espressamente indicata nel rogito. Evidentemente, nella fattispecie si rileva la mancanza del nesso causale tra la condotta del professionista e il danno da evizione (essendo questa dipesa, non già da azioni…
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La responsabilità illimitata del liquidatore di società (che con l’attivo omette di pagare debiti certi privilegiati)

Configurabile la responsabilità del liquidatore nei confronti dei creditori sociali rimasti insoddisfatti a seguito della cancellazione della società, ex art. 2495, comma 2, cod. civ.. Il liquidatore risponde illimitatamente con il proprio patrimonio verso il creditore pretermesso qualora, nel bilancio finale di liquidazione, la massa attiva sia azzerata (e quindi non soddisfacente) e il credito,…
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Se il fallito dispone di ampie risorse patrimoniali, lo stipendio deve essere integralmente acquisito alla massa

La sentenza allegata fa applicazione dei principi sanciti dall’art. 46 L. Fall.: tra i beni sottratti al fallimento (id est alla soddisfazione concorsuale dei creditori) rientrano i redditi da salari ma unicamente per quella parte di essi funzionale alle esigenze di mantenimento proprie del fallito e della sua famiglia. Di conseguenza, se pensioni, stipendi, emolumenti…
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Legittimo rifiutare l’acquisto di un immobile privo del certificato di abitabilità (seppure nel preliminare il promissario dichiarava di esserne consapevole)

La sentenza che si allega, pubblicata il 20 maggio scorso, si segnala per due ragioni. In primo luogo, è interessante per l’operazione di esegesi della clausola contenuta nel contratto preliminare (“non c’è il certificato di abitabilità”), a cui la Corte nega portata volitiva e quindi effetti negoziali. Comunque, a parere della Cassazione, quell’espressione – per…
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Sulla natura della nullità della compravendita di immobile abusivo

Con questa importante sentenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione del marzo 2019, finalmente è stato composto un precedente contrasto di orientamenti relativo alla validità degli atti di trasferimento di immobili affetti da irregolarità urbanistiche o edilizie. La questione prende le mosse dall’art. 46 del D.P.R. 6/6/01 n. 380 (Testo Unico dell’Edlilizia) che recita:…
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La Corte di Cassazione fa ulteriore chiarezza sull’applicazione dell’art. 2051 c.c. in relazione a sinistri su strada pubblica: le responsabilità dell’Ente proprietario

In questa sentenza della Terza Sezione della Cassazione, pubblicata il 26 maggio scorso, la Corte illustra sinteticamente come opera la responsabilità da cosa in custodia in riferimento ai danni derivanti da ingombri o avarie nella sede viabile. cassazione-civile-9674-2020

Come (non) redigere il ricorso per cassazione

Con questa sentenza pubblicata il 28 maggio, la Suprema Corte rammenta i criteri minimi di ammissibilità del ricorso per cassazione. A fronte del (giustificato) rigido formalismo che il Giudici di legittimità sono andati sempre più adottando, è opportuno che gli avvocati – in bilico tra esigenze di completezza dell’atto (autosufficienza) e semplificazione – si attengano…
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Della validità del patto fiduciario verbale (ma con riferimento a diritti su beni immobili)

Con una importante pronuncia dello scorso marzo (il cui testo si allega), le Sezioni Unite della Cassazione sono intervenute a risolvere un contrasto di orientamenti (e di fatto sovvertendo quello dominante) circa la natura del patto fiduciario con particolari riflessi sulla forma dello stesso. La vicenda. In estrema sintesi: Tizio acquista, con denaro fornitogli da…
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De iure condendo (o contento): una proposta di modifica del codice di procedura civile

Ovvero sul tema: il principio di oralità che permea (già adesso più nella teoria che nella pratica) il rito ordinario civile non meriterebbe una riconsiderazione? Nella pratica forense, gli operatori del settore quotidianamente si imbattono in udienze di scarsissima utilità, che facilmente potrebbero essere sostituite da una trattazione scritta. Ci riferiamo in particolare a quelle…
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Un’applicazione dell’art. 1304 c.c.

Ovvero, quando di una transazione tra altre parti di un giudizio è possibile profittare sebbene in quell’accordo fosse contenuta una clausola con cui si prevedeva espressamente la volontà delle contraenti di proseguire la causa nei confronti degli altri condebitori solidali convenuti. https://www.giurisprudenzadelleimprese.it/wordpress/wp-content/uploads/2013/12/20131114_53043-20091.pdf citterio (sentenza-tribunale-milano 20131114_53043-20091)